Trigger Point e Dolore Muscoloscheletrico

Dolori Muscolari diffusi senza una causa? Mal di schiena che si ripercuote fino alle gambe? Dolori alla spalla che si ripercuotono fino alla mano? Mal di testa scatenati da dolori cervicali? 

La sindrome miofasciale è una condizione dolorosa muscoloscheletrica caratterizzata da dolore locale e riferito, descritto come sordo e profondo, determinato dalla presenza di trigger points miofasciali in una qualsiasi sede corporea.

Trigger Point
Trigger Point

Un Trigger Point è definito come una zona ben circoscritta, iperirritabile, all’interno di una bendelletta muscolare tesa, dolorante alla palpazione, allungamento o contrazione, ed è in grado di riprodurre sensazioni di dolore anche a distanza da esso (Dolore Riferito). Da un punto di vista prettamente clinico i Trigger Point possono essere suddivisi in attivi e latenti: i primi evocano dolore locale e riferito, riconoscibile dal paziente come “il suo dolore”; i latenti invece producono dolore locale e riferito non riconosciuto da paziente.  Sia i Trigger Point attivi che latenti provocano disfunzioni motorie, sbilanciamento muscolare e ritardi nel reclutamento muscolare sia nei muscoli coinvolti che in quelli biomeccanicamente e funzionalmente collegati.

Le caratteristiche cliniche del Dolore riferito sono:

-La durata del Dolore può variare da pochi secondi a giorni interi, proporzionalmente all’irritabilità del Trigger Point;

-Il Dolore Riferito è descritto come profondo, diffuso, bruciante, comprimente; tutte queste caratteristiche prese nel loro complesso non sono riconducibili al dolore neuropatico o al dolore superficiale;

-La sensazione dolorosa può irradiarsi ventralmente, caudalmente, carnalmente o dorsalmente senza pattern di irradiazione specifici;

-L’intensità del dolore e l’area di Dolore Riferito sono correlati al grado di attività del Trigger Point;

-Oltre al dolore possono essere presenti sensazioni di pesantezza, debolezza, fatica, parestesia o disfunzioni motorie di vario genere;

-L’inattivazione tramite la terapia manuale del Trigger Point dovrebbe essere in grado di diminuire questi sintomi.

Fig409BackMusclesTrPDal Punto di vista manuale l’identificazione dei Trigger Point non è cosa semplice e serve un adeguata preparazione sia nel diagnosticarli che nel trattarli. Ci sono vari metodi per identificarli: la presenza di una “bendelletta tesa e palpabile nei muscoli accessibili alla palpazione; la presenza di uno “spot” iperirritabile all’interno della fibra muscolare stessa; per “gli addetti ai lavori” la possibile presenza di una Local Twitch alla stimolazione; la presenza di dolore riferito stimolando il presunto Trigger Point. Ulteriori indizi che riconducono alla presenza di un Trigger Point è la presenza di debolezza muscolare e dolore alla contrazione in posizione accorciata.

Dal punto di vista clinico il Dolore Riferito dai Trigger Point è un processo di sensitizzazione centrale mediato dall’attività nocicettiva periferica e può essere facilitato dall’attività del sistema simpatico o da un’alterato sistema di inibizione centrale. 

L’attivazione dei Trigger Point può derivare da una serie di cause tra le quali un uso prolungato e ripetitivo del gruppo muscolare interessato o stress psicologici.

Dott. Basile Enzo

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