Ricostruzione Legamento Crociato Anteriore: i dubbi nella Riabilitazione

Riabilitazione Post-Chirurgica di Ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore: molte sono ancora le domande a cui la ricerca e gli esperti ancora non hanno saputo dare una risposta certa. Anche qui nel nostro studio di Fisioterapia ad Albano Laziale spesso i pazienti ci pongono le stesse domande. Quali sono?

La Riabilitazione pre-operatoria nell’Intervento di Ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore è utile?

Riabilitazione legamento crociato anteriore albano lazialeAnche se ampiamente suggerita, questa opzione viene ancora praticata molto di rado. I suggerimenti che vengono dati al paziente, in caso di assenza di deficit di mobilità o forza, sono incentrati sulla spiegazione di ciò che avverrà dopo l’intervento (i tempi e le modalità), sull’insegnamento della deambulazione con i bastoni canadesi e dei primi esercizi che verranno eseguiti nel post-operatorio. In presenza di deficit rilevanti, è invece opportuno (o meglio, fondamentale) ridurre lo stato di infiammazione ed i deficit in termini di mobilità e forza, per evitare un’eccessiva componente infiammatoria post-operatoria e un allungamento dei tempi di recupero.

Ma il tutore è necessario dopo l’intervento di Ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore?

Anche se ancora largamente utilizzato, l’utilizzo del tutore nel post-operatorio non ha ancora dimostrato di essere più efficace nel garantire una miglior risultato operatorio e riabilitativo. In merito proprio al processo di Riabilitazione è stato infatti constatato che l’utilizzo eccessivo del tutore implica una minore attività muscolare ed una ridotta mobilità articolare, rallentando l’intero processo di recupero. Studi Randomizzati non hanno evidenziato differenze nel medio e lungo periodo tra l’utilizzo ed il non utilizzo del tutore. Inoltre anche dal punto di vista della compliance del paziente, il tutore non viene spesso accettato di buon grado dal paziente che lo vede come uno strumento molto limitante nello svolgimento delle normali attività di vita quotidiana.

Mobilizzazione Passiva Continua (Kinetec)

Kinetec albano lazialeTutti coloro che hanno avuto un intervento di Ricostruzione al Crociato Anteriore nel processo di Riabilitazione hanno fatto affidamento sull’utilizzo di questa apparecchiatura chiamata Kinetec, che altro non è che un mezzo per mobilizzare passivamente l’articolazione del ginocchio a velocità e angolazione costanti per tutto il tempo che si desidera. Normalmente l’utilizzo nel contesto ospedaliero italiano o nei centri di Fisioterapia è di 1/2 ore al giorno (esclusi eventuali giorni di chiusura o riposo settimanale dei dipendenti). In realtà non è stato assolutamente dimostrato che l’utilizzo del Kinetec abbia una grande importanza nel recupero post-operatorio e gli unici risultati in termini di riduzione di dolore sono stati ottenuti utilizzandolo nei primi 3 giorni per 16/20 ore al giorno, e successivamente 6 ore al giorno per un periodo massimo di 14 giorni.

Quando caricare dopo l’intervento di Ricostruzione del Legamento Crociato Anteriore?

Diversi studi hanno messo a confronto gruppi di pazienti a cui è stato concesso il carico precoce, ed altri a cui è stato ritardato a minimo due settimane. Le persone a cui è stato concesso il carico precoce hanno ottenuto migliori risultati in termine di attività muscolare del Vasto Mediale e minor dolorabilità anteriore nel ginocchio dopo intervento di Ricostruzione del Crociato Anteriore.

Riabilitazione accelerata o convenzionale?

fisioterapia albano lazialeDiverse Ricerche hanno dimostrato l’assenza di importanti differenze in termini di dolore, funzionalità, ROM tra chi ha eseguito un programma di riabilitazione accelerato (19-24 settimane) e chi ha utilizzato un programma di riabilitazione convenzionale (24-32 settimane). Di conseguenza negli ultimi anni c’è stata un predisposizione verso un programma di recupero veloce anche se si raccomanda cautela sopratutto per chi ha effettuato un intervento di Ricostruzione tramite l’utilizzo dei tendini del gracile e del semitendinoso, che non hanno un interfaccia osso-osso, per una maggiore predisposizione alla lassità. Discorso a parte è quello inerente allo Sport Professionistico in cui gli atleti ritornano in campo in tempi sempre più brevi predisponendoli, per il grande impegno fisico, a nuovi infortuni.

Utile praticare l’elettrostimolazione?

Anche se non è un requisito fondamentale per indurre nel paziente un recupero ottimale, l’utilizzo dell’elettrostimolazione ha dimostrato di essere efficace nel ridurre l’ipotrofia dell’arto operato se utilizzato con protocolli intensivi nelle prime fasi di Riabilitazione.

Catena Cinetica chiusa o aperta?

Purtroppo non c’è molto consenso tra gli esperti tra quale sia l’approccio migliore e come e quando utilizzare una modalità o l’altra. In linee generali la catena cinetica chiusa garantisce una maggiore stabilità con una riduzione della traslazione tibiale anteriore per via della co-contrazione degli estensori e dei flessori di ginocchio, ma, utilizzando solo questi esercizi, non si garantisce il recupero ottimale del quadricipite, coadiuvato da gluteo e soleo. La catena cinetica aperta, se utilizzata come unico approccio, predispone invece ad una maggiore lassità del neolegamento, per via dell’eccessiva traslazione tibiale. E’ quindi preferibile utilizzare entrambe le modalità. I migliori risultati si sembrano avere introducendo gradualmente la Catena cinetica aperta con carichi moderati, il quale ha effetti positivi sul recupero della forza muscolare senza aumentare la lassità.

Trattamento a casa o a studio?

Anche se di difficile interpretazione, gli studi ci dicono che un programma di riabilitazione sotto minima supervisione, abbia risultati spesso sovrapponibili ad un programma di recupero effettuato interamente in un centro di Riabilitazione. Questa affermazione va ovviamente presa con le pinze, essendo direttamente ricollegata al grado di impegno fisico da raggiungere e dalla compliance del paziente.

Dott. Basile Enzo

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