Introduzione alla NeuroDinamica

La Terapia Manuale include, nella sua pratica clinica, la valutazione degli effetti dei movimenti e delle posizioni statiche sui segni e sintomi riferiti dal paziente che si sottopone alle nostre cure. Questo permette al clinico di formulare delle ipotesi che verranno smentite o confermate durante il trattamento e la successiva rivalutazione. Neurodinamica ULTTLa Terapia Manuale è perciò un utile strumento per esaminare, valutare e trattare le disfunzioni di movimento che affliggono il sistema muscolo-scheletrico in tutte le sue componenti: articolazioni, muscoli, legamenti e sistema nervoso.

Molto spesso però si pensa alla Terapia Manuale solo come sistema di diagnosi e cura delle articolazioni e del sistema muscolare e la sua pratica viene spesso pensata essere solo limitata a Mobilizzazioni passivi o Manipolazioni a livello delle articolazioni. Nonostante una sempre più grande comprensione dei meccanismi di interdipendenza tra le varie componenti del sistema muscolo-scheletrico, poca attenzione è stata data ai meccanismi che regolano le dinamiche di movimento del sistema nervoso. Negli ultimi decenni questa limitazione sembra avere avuto un’inversione di marcia e si è incominciato a pensare al sistema nervoso non più solo come un mezzo di conduzione degli stimoli ma anche come un vero e proprio organo meccanico capace di accumulare tensioni o disfunzioni di movimento che possono anche essere trattate con vari approcci.

Istologia del Movimento delle strutture nervose
Istologia del Movimento delle strutture nervose

Accolto inizialmente con molto scetticismo, il concetto di Mobilizzazione del Sistema Nervoso ai suoi albori venne pensato solo come “allungamento” delle strutture nervose. I risultati di tali terapie erano spesso contrastanti tra loro e ulteriori ricerche erano necessarie per affermarne l’utilità. La parte meno apprezzata nella terapia risiedeva proprio nella sua visione di allungamento dei nervi le cui disfunzioni erano viste solo come “tensioni” e per questo ne veniva incentivato lo stretch. Ma in realtà i nervi, intesi come organi, hanno diverse aspetti dal punto di vista biomeccanico: movimento, pressione, viscoelasticità, fisiologia. Da qui partì la necessità di dare una nuova accezione a questa pratica e venne coniato il termine Neurodinamica, che poneva la sua attenzione al sistema nervoso come vero e proprio organo di movimento all’interno della struttura muscolo-scheletrica.

I coniatori di tale concetto furono Butler e Shacklock, e con tale definizione misero più enfasi nel vedere il sistema nervoso come struttura in cui esso vive e come la sua alterazione possa influire negativamente sulle sue funzioni; questi altri meccanismi alterabili includono i cambiamenti nel circolo sanguigno intraneaurale, l’infiammazione neurale, la meccanosensitività e la risposta muscolare; non solo la tensione quindi. Queste alterazione possono avvenire in risposta ad alterazioni meccaniche, chimiche o di input sensoriale a livello delle strutture nervose o dell’ambiente circostante. Perciò in Neurodinamica, i tessuti neurali possono avere problemi di tensione, movimento o di ipersensibilità, od entrambe. Dal punto di vista meccanico i problemi che possono instaurarsi derivano da problemi di scivolamento  o compressione delle strutture nervose.

Terminologia in Neurodinamica

TEST NEURODINAMICI

Neurodinamica - Slump TestPossono essere definiti come una serie di movimenti corporei che producono determinati eventi meccanici e fisiologici nel sistema nervoso in accordo con i movimenti del test usato. Un test neurodinamico mira a “stressare” la struttura nervosa in toto od in una sua componente. Per esempio nel test neurodinamico del nervo mediano, si potrà valutare la sua possibilità di scorrere o scivolare in relazione ai tessuti circostanti in diverse parti del suo percorso (scaleni, cervicale, bicipite e tunnel carpale).

DOLORE NEUROGENICO

Il dolore che è causato da una lesione primaria, disfunzione o da una perturbazione transitoria a livello periferico o centrale del sistema nervoso.

MOVIMENTI AGGRAVANTI

Movimenti che incrementano le forze a livello delle strutture neurali in aggiunta ai classici movimenti utilizzati nei test in Neurodinamica. Queste manovre possono essere facilmente utilizzate per aggiungere tensione o carico oltre i normali limiti di movimento delle strutture nervose prese in esame.

MOVIMENTI DIFFERENZIALI 

Movimenti che enfatizzano o isolano il sistema nervoso creando movimento nelle strutture neurali in una determinata zona, oltre che muovere le altre strutture del sistema muscolo-scheletrico. Il meccanismo di funzionamento si basa infatti sullo stressare selettivamente le strutture nervose senza ripercuotere tale stress sugli altri tessuti.

SCORRRIMENTO

I Test Neurodinamici provvedono a creare movimenti di scorrimento del tessuto neurale rispetto ai restanti tessuti. Nella Neurodinamica tale movimento viene ottenuto stressato e rilasciando in maniera opposta il tessuto nervoso alle sue estremità.

TENSIONAMENTO

Le manovre effettuate allo scopo di incrementare la tensione della struttura nervosa per produrre un effetto a livello delle funzioni fisiologiche ed aumentare la viscoelasticità neurale. Al contrario dello scorrimento, nel tensionamento vengono stressate entrambe le estremità nello stesso momento.

Dott. Basile Enzo

 

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