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Introduzione alla NeuroDinamica
La Terapia Manuale include, nella sua pratica clinica, la valutazione degli effetti dei movimenti e delle posizioni statiche sui segni e sintomi riferiti dal paziente che si sottopone alle nostre cure. Questo permette al clinico di formulare delle ipotesi che verranno smentite o confermate durante il trattamento e la successiva rivalutazione. La Terapia Manuale è perciò un utile strumento per esaminare, valutare e trattare le disfunzioni di movimento che affliggono il sistema muscolo-scheletrico in tutte le sue componenti: articolazioni, muscoli, legamenti e sistema nervoso.
Molto spesso però si pensa alla Terapia Manuale solo come sistema di diagnosi e cura delle articolazioni e del sistema muscolare e la sua pratica viene spesso pensata essere solo limitata a Mobilizzazioni passivi o Manipolazioni a livello delle articolazioni. Nonostante una sempre più grande comprensione dei meccanismi di interdipendenza tra le varie componenti del sistema muscolo-scheletrico, poca attenzione è stata data ai meccanismi che regolano le dinamiche di movimento del sistema nervoso. Negli ultimi decenni questa limitazione sembra avere avuto un’inversione di marcia e si è incominciato a pensare al sistema nervoso non più solo come un mezzo di conduzione degli stimoli ma anche come un vero e proprio organo meccanico capace di accumulare tensioni o disfunzioni di movimento che possono anche essere trattate con vari approcci.
![Istologia del Movimento delle strutture nervose](http://www.fisiosportpavona.it/wp-content/uploads/2016/03/Movement-Nerve-300x218.png)
Accolto inizialmente con molto scetticismo, il concetto di Mobilizzazione del Sistema Nervoso ai suoi albori venne pensato solo come “allungamento” delle strutture nervose. I risultati di tali terapie erano spesso contrastanti tra loro e ulteriori ricerche erano necessarie per affermarne l’utilità. La parte meno apprezzata nella terapia risiedeva proprio nella sua visione di allungamento dei nervi le cui disfunzioni erano viste solo come “tensioni” e per questo ne veniva incentivato lo stretch. Ma in realtà i nervi, intesi come organi, hanno diverse aspetti dal punto di vista biomeccanico: movimento, pressione, viscoelasticità, fisiologia. Da qui partì la necessità di dare una nuova accezione a questa pratica e venne coniato il termine Neurodinamica, che poneva la sua attenzione al sistema nervoso come vero e proprio organo di movimento all’interno della struttura muscolo-scheletrica.
I coniatori di tale concetto furono Butler e Shacklock, e con tale definizione misero più enfasi nel vedere il sistema nervoso come struttura in cui esso vive e come la sua alterazione possa influire negativamente sulle sue funzioni; questi altri meccanismi alterabili includono i cambiamenti nel circolo sanguigno intraneaurale, l’infiammazione neurale, la meccanosensitività e la risposta muscolare; non solo la tensione quindi. Queste alterazione possono avvenire in risposta ad alterazioni meccaniche, chimiche o di input sensoriale a livello delle strutture nervose o dell’ambiente circostante. Perciò in Neurodinamica, i tessuti neurali possono avere problemi di tensione, movimento o di ipersensibilità, od entrambe. Dal punto di vista meccanico i problemi che possono instaurarsi derivano da problemi di scivolamento o compressione delle strutture nervose.
Terminologia in Neurodinamica
TEST NEURODINAMICI
Possono essere definiti come una serie di movimenti corporei che producono determinati eventi meccanici e fisiologici nel sistema nervoso in accordo con i movimenti del test usato. Un test neurodinamico mira a “stressare” la struttura nervosa in toto od in una sua componente. Per esempio nel test neurodinamico del nervo mediano, si potrà valutare la sua possibilità di scorrere o scivolare in relazione ai tessuti circostanti in diverse parti del suo percorso (scaleni, cervicale, bicipite e tunnel carpale).
DOLORE NEUROGENICO
Il dolore che è causato da una lesione primaria, disfunzione o da una perturbazione transitoria a livello periferico o centrale del sistema nervoso.
MOVIMENTI AGGRAVANTI
Movimenti che incrementano le forze a livello delle strutture neurali in aggiunta ai classici movimenti utilizzati nei test in Neurodinamica. Queste manovre possono essere facilmente utilizzate per aggiungere tensione o carico oltre i normali limiti di movimento delle strutture nervose prese in esame.
MOVIMENTI DIFFERENZIALI
Movimenti che enfatizzano o isolano il sistema nervoso creando movimento nelle strutture neurali in una determinata zona, oltre che muovere le altre strutture del sistema muscolo-scheletrico. Il meccanismo di funzionamento si basa infatti sullo stressare selettivamente le strutture nervose senza ripercuotere tale stress sugli altri tessuti.
SCORRRIMENTO
I Test Neurodinamici provvedono a creare movimenti di scorrimento del tessuto neurale rispetto ai restanti tessuti. Nella Neurodinamica tale movimento viene ottenuto stressato e rilasciando in maniera opposta il tessuto nervoso alle sue estremità.
TENSIONAMENTO
Le manovre effettuate allo scopo di incrementare la tensione della struttura nervosa per produrre un effetto a livello delle funzioni fisiologiche ed aumentare la viscoelasticità neurale. Al contrario dello scorrimento, nel tensionamento vengono stressate entrambe le estremità nello stesso momento.
Dott. Basile Enzo
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