Double Crush Syndrome: è sempre colpa del Tunnel Carpale?
Double Crush Syndrome: prime ipotesi
L’ipotesi iniziale sull’esistenza della Double Crush Syndrome risale al 1973 e sanciva che se un assone nervoso fosse compresso o lesionato in un punto lungo il suo decorso, fosse suscettibile di nuove lesioni e/o irritazioni in un altro punto. Questa affermazione era basata sugli studi di Upton su un campione di 115 pazienti, ai quali, dopo essere stata confermata la diagnosi di Sindrome del Tunnel Carpale, sono stati sottoposti ad un attenta indagine elettromiografica per valutare l’intero decorso del nervo Mediano. In ben 81 casi l’esame elettromiografico, associato ad altri sintomi clinici, è stato in grado di riscontrare la presenza di irritazioni nervose a livello cervicale che avrebbero potuto ostacolare il normale flusso asso-plasmatico (componente fondamentale per il normale funzionamento del nervo). L’esistenza della Double Crush Syndrome fu di nuovo confortata qualche anno dopo dagli studi di Massey (1981) che riscontrarono la coesistenza di una radicolopatia cervicale in 19 pazienti affetti da Sindrome del Tunnel Carpale. Da qui sorge la domanda: la cade della Sindrome del Tunnel Carpale e le conseguenti cure, sono solo da ricercare solo a livello del polso?
Ipotesi sulla Double Crush Syndrome
Molte sono le ipotesi e gli studi condotti sulla Double Crush Syndrome, ma è doveroso sottolineare che risultati conclusivi ancora non ce ne sono e molte delle parole che seguiranno rimangono ancora nel campo delle ipotesi, che per quanto verosimili, non possono essere date assolutamente per certe al 100% ed è per questo che è necessario assolutamente affidarsi all’esperienza di un esperto in materia.
In primis la Double Crush Syndrome è suggerita essere come la risultante di un alterato flusso assoplasmatico in seguito alla comprensione assonale in un determinato punto di un nervo che lo rende molto più sensibile, e quindi facilmente irritabile, in seguito ad un’ulteriore compressione od irritazione, in un punto anche distante lungo il decorso nervoso. Ciò porterebbe anche ad un’amplificazione spaziale e temporale dei sintomi lamentati dal paziente. Prendendo in esempio il già citato Tunnel Carpale, in prenda di Double Crush Syndrome, i sintomi del paziente potrebbero essere aggravati dalla coesistenza di un irritazione della radice nervosa a livello cervicale; ciò porterebbe a lamentare fastidi anche in altre zone più prossimali rispetto al polso (per esempio il gomito, la spalla ed il braccio) ed una persistenza dei sintomi nonostante siano state somministrate cure apparentemente efficaci a livello del polso (chirurgia di decompressione a livello del polso). Rimanendo nel campo delle ipotesi – molte delle quali ancora da verificare – quando si parla di due lesioni, od irritazioni, in due punti diversi a livello del nervo, bisogna sottolineare che queste possono sia essere una la risultante dell’altra (facilitazione) o indipendenti tra di loro (sommazione dei sintomi).
Può essere questa la causa del fallimento di molti interventi chirurgici di Decompressione a livello del polso, anche a distanza di anni? Molto probabile!
Ad ulteriore conferma di questa affermazione Upton and McComas affermano in maniera importante che in alcuni casi i sintomi da Sindrome del Tunnel Carpale sono solo la risultante di un’irritazione nervosa a livello cervicale, escludendo così perfino la presenza di una problematica a livello del polso; nel 75% dei casi invece coesiste una seconda lesione od irritazione.
Cosa ci dicono le Evidenze Scientifiche ad oggi?
Ricerche Sperimentali effettuate dal Dott. Nemoto ci hanno confermato che se un nervo viene compresso, anche se solo lievemente, in due punti, la risultante “irritativa” sarà maggiore rispetto a se fosse compresso solo in un punto, enfatizzando l’esistenza della Double Crush Syndrome. Hurst e colleghi, in uno studio effettuato su 1000 pazienti a cui è stata diagnosticata la Sindrome di Tunnel Carpale, ha trovato un’incidenza statisticamente elevata della problematica bilateralmente in pazienti affetti da spondilosi cervicale, ed un’ulteriore percentuale elevata in pazienti affetti da neuropatia diabetica.
Anche Raps nei suoi studi ci conferma come la presenza di una radicolopatia cervicale aumenti in modo significativo la probabilità di una seconda lesione/irritazione a livello dello stesso nervo, anche se distalmente, confermando così l’esistenza della Double Crush Syndrome.
In uno studio di Osteman, si è concluso che la Sindrome è più facilmente riscontrabile i pazienti anziani di sesso femminile che presentano parestesia, deficit nella forza prensile associata da deficit sensoriali.
Dott. Basile Enzo
0 commenti
Non ci sono commenti. Commenta per primo!