Per correre meglio basta smettere di fare Stretching?

La mancanza di flessibilità non è necessariamente una brutta cosa! Può sembrare assurdo, ma andiamo a vedere perché!

Uno dei maggiori “problemi” della corsa è la crescente riduzione della flessibilità generale dei muscoli dell’arto inferiore: in altre parole, più corri, più nel tempo avrai problemi a toccarti le dita dei piedi. Anche se ovviamente ciò no è vero per chiunque, statisticamente la rigidità alle gambe è una “problematica” abbastanza comune in chi corre.

stretching runningLa flessibilità è sempre pensata essere una buona cosa, ed una mancanza di elasticità muscolare è sempre stata associata come un valore aggiunto negativo nella Performance di un atleta. Ma soffermiamoci un attimo a pensare…perchè il running provocherebbe un adattamento fisiologico negativo per il running? Aumentiamo la nostra densità capillare, la riserva di glicogeno, la densità mitocondriale, riduciamo il grasso in eccesso ma…riduciamo la flessibilità che è un fattore negativo per il running?

 

Forse la risposta è che questa accentuata rigidità alle gambe non è poi questo grande spauracchio come molti pensano. Il naturale “irrigidimento” muscolare agli arti inferiori che scaturisce con l’allenamento ripetuto permette ai muscoli di funzionare come una molla rigida che riesce a catturare meglio energia elastica dall’impatto del piede al suolo, producendo così più energia propulsiva nel gesto atletico. Pensa al gastrocnemio! Come accennato in questo articolo , la quantità di energia elastica accumulata da questo muscolo durante la fase di appoggio è tale da potergli consentire di eseguire la fase successiva di spinta quasi senza contrarsi. Questo fattore migliora la Running Economy, contribuendo a consumare meno energie durante la corsa e sostenere un’andatura più veloce.

Più studi scientifici ci confermano che Running Economy e flessibilità dei muscoli delle gambe sono due fattori inversamente proporzionali: se aumenta la prima significa che è diminuita la seconda, e viceversa. Ciò significa che anche la Performance aumenta!!!!

maxresdefault-1Ma se la flessibilità non è poi una cosa così brutta…perchè dovrei fare stretching prima e dopo la corsa? In primis, la flessibilità non è un male per il runners in senso assoluto: è importantissimo avere una normale escursione articolare a livello delle anche, ginocchia e caviglia. Dopotutto la flessibilità dell’anca è stata valutata di importanza capitale per garantire livelli di Performance più elevati. E non è di certo il Running che crea deficit di escursione articolare: ciò che la corsa fa è semplicemente creare una sorta di “rigidità funzionale” (non me ne vogliano i chinesiologi per questo termine, ma rende le cose più chiare). E’ molto più pericolosa la rigidità muscolare accumulata da noi sul divano, che quella provocata dalla corsa.

Parliamo ora di età! Con il passar degli anni tutti tendiamo ad “acconciarci”, per via dei fisiologici adattamenti del nostro corpo all’età che avanza ahimè! In questi casi è importantissimo dedicare tempo ad esercizi specifici atti ad aumentare/mantenere la flessibilità articolare sopratutto a livello dell’anca.

Inoltre, anche se lo Stretching statico non risulti essere chissà quanto ottimale, lo stretching dinamico sembra avere una discreta azione preparatoria a livello muscolare pre-allenamento, in termini di riduzione degli infortuni.

In ultima analisi, ma ne parleremo in un articolo dedicato…FARE STRETCHING NON ALLUNGA LE FASCE MUSCOLARI!

In conclusione il Running in sé non crea una perdita di flessibilità a livello funzionale, ma semplicemente un adattamento. Nello stesso tempo lo stretching può però risultare sempre utile nel pre-allenamento, per prevenire rigidità articolari e per stare meglio!

Dott. Basile Enzo

 

0 commenti

Non ci sono commenti. Commenta per primo!

Scrivi un commento