TECARTERAPIA: Funziona veramente?

Sempre più spesso in ambito riabilitativo si sente parlare di Tecar o di Tecarterapia, sempre più spesso viene prescritta da fisioterapisti, ortopedici, neurologi e medici di base, che spesso non sanno nemmeno cosa sia, ma ne decantano l’efficacia e soprattutto molti “esperti” di riabilitazione la considerano come l’elettromedicale definitivo. TecarTerapiaMa altrettanto spesso si sentono voci di persone (e questa volta sono i pazienti a parlare) che l’hanno fatta ma non hanno ottenuto alcun beneficio, persone che hanno fatto “mesi” di tecar come se fosse l’unico modo per andare avanti, e addirittura ci sono centri di riabilitazione che hanno la “fortuna” di avere la tecar definitiva e fanno solo quella per lavorare e risolvere i problemi dei loro pazienti. Ma funziona? E quando?

Iniziamo a descrivere cos’è.

Come Funziona

Utilizzando parole semplici e chiare cerchiamo di capire cosa è a partire dal nome: TECAR sta ad indicare Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo.

Capacitivo o Resistivo?
Capacitivo o Resistivo?

Questa recente metodica riabilitativa si basa sull’utilizzo di un elettromedicale di nuova generazione che sfrutta il meccanismo fisico del condensatore generando quindi uno spostamento di cariche elettriche, che produce un aumento di calore endogeno, prodotto da un aumento dell’afflusso sanguigno conseguente ad una vasodilatazione capillare. L’aumentato afflusso di sangue fa si che la Tecar contribuisca all’eliminazione degli scarti del metabolismo cellulare (cataboliti) e di conseguenza dei prodotti dell’infiammazione tra i quali l’istamina. La Tecarterapia consente inoltre un aumento dell’ossigenazione cellulare e dell’apporto dei nutrienti che permettono un ottimale guarigione del tessuto.
Grazie alla tecarterapia vengono accelerati quindi i normali processi di guarigione del nostro corpo attivando i normali processi di guarigione e anti-infiammatori.
Il trattamento viene eseguito mediante due tipologie di elettrodi: capacitivo e resistivo.
L’elettrodo capacitivo, rivestito con materiale isolante (ceramica o corindone) agisce principalmente sugli strati più superficiali del corpo.

Rapporto Potenza/Calore
Rapporto Potenza/Calore

A seconda dell’intensità del calore generato si andrà ad agire in maniera più o meno importante sul microcircolo e sul drenaggio linfatico. In atermia si ha invece un effetto biostimolante, drenante e antiedemigeno. Potenze elevate aiuteranno invece ad ottenere effetti miorilassanti sui muscoli.
L’elettrodo resistivo della tecar invece, d’acciaio, agisce più in profondità e sui tessuti a maggiore resistenza, tra i quali tendini e legamenti. Ridotte potenze andranno a generare un effetto “anti-infiammatorio” locale tramite la stimolazione del metabolismo cellulare.

Indicazioni
Trattamento delle patologie dell’arto superiore
Instabilità e patologie della cuffia
Blocco della spalla
Lesioni muscolo tendinee
Tendinite, Epicondilite, Epitrocleite
Patologie del capo lungo del bicipite
Sindrome del tunnel carpale
Trattamento delle patologie della colonna
Cervicalgie
Lombalgie
Dorsalgie
Radicoliti
Algie su base osteoporotica
Spondilolisi e spondilolistesi
Ernia del disco
Discopatie
Trattamento delle patologie dell’arto inferiore
Borsiti
Distorsioni capsulo-legamentose
Esiti di chirurgia protesica e ricostruttiva
Sindromi da intrappolamento
Dolore
Emicrania
Esiti di trauma e traumi sportivi
Infiammazioni muscolari
Artrosi, artrite
Ematomi e contusioni

A leggere questa lista sembra veramente la cura di tutti i mali. Ma lo stesso elenco, e spesso anche più esteso, lo troviamo in ogni elettromedicale presente in uno studio di Fisioterapia. E’ il modo in cui lo utilizziamo e il razionale che ci mettiamo che fanno la differenza.

Controindicazioni

Gravidanza
Neoplasie
Pacemaker ed altri strumenti elettronici sottocutanei

Conclusioni

Tecarterapia Epsilon presente nel nostro Studio
Tecarterapia Epsilon presente nel nostro Studio

Iniziamo col precisare che queste parole corrispondono ad un proprio parere personale. La tecarterapia, seppur accompagnata da scarse (per non dire nulle) evidenze scientifiche, ha evidenziato nella pratica clinica una discreta capacità di accellerare i normali processi di guarigione tissutali, “antinfiammatoria”, drenante e decontratturante; tutte azioni dipendenti dalla modalità con la quale la si utilizza. Ogni terapista che l’ha utilizzata nella modalità corretta ne ha riscontrato l’efficacia, chi in maniera netta chi meno frequentemente. La differenza fondamentale tra efficacia e inefficacia è innanzitutto la capacità di saperla utilizzare, essendo un macchinario operatore-dipendente (anche se esistono modalità automatiche che per il sottoscritto non hanno grandi riscontri in termini d’efficenza) ed essendo molto suscettibile alla geometria con la quale vengono posizionate piastra ed elettrodo (proprio rispettando questa geometria si riesce a colpire il tessuto target in maniera più o meno precisa); la sua azione risulta inoltre dipendente anche dall’elettrodo che si decide di utilizzare (sia in tipologia che in dimensioni), anche se con gli ultimi test in materia, basati anche sulla pratica clinica, non è stata riscontrata una grandissima differenza tra la tipologia capacitiva e resistiva, che risultano sempre dipendenti dal modo in cui la tecar viene utilizzata e quindi in alcuni casi le due modalità sono sovrapponibili. I risultati ottenuti comunque non sono statisticamente significativi ma discretamente apprezzabili su molte patologie.
Quando va utilizzata? Come tutte le cose, quando è necessario.
Quanto tempo deve durare una terapia a base di Tecar? Personalmente diffidate da chi vi propina ore e ore di tecarterapia in più sedute dicendovi che bisogna dargli il tempo di agire; se deve avere effetto lo avrà in breve tempo. Personalmente difficilmente raggiungo i venti min di trattamento in una seduta, ma anche questa è un opinione e ognuno può pensarla diversamente.
Quanti macchinari di Tecarterapia esistono? Tanti, chi più e chi meno efficaci. C’è chi dice che ne esiste un sola, ma c’è tanto di sentenza di stato che contraddice questa affermazione.

In definitiva la TecarTerapia la considero più che una vera rivoluzione nell’ambito riabilitativo, un ottima aggiunta, ma come tutte le terapie e metodiche, va utilizzata “quando serve” e nella modalità giusta altrimenti rischiamo solo di fare un massaggino caldo al paziente, dal quale forse non trarrà nessun beneficio e se ne trarrà giovamento, forse sarà perché sono semplicemente passate due settimane da quando ha iniziato a farne uso.

Chiedete sempre al vostro Terapista spiegazioni in merito alle terapie eseguite e sulle motivazioni che lo hanno spinto a consigliarle. Nel Nostro Studio di Albano Laziale e Castel Gandolfo saremo lieti di rispondere ad ogni vostro quesito in merito.

Dott. Basile Enzo

6 commenti

GIORDANO

Sono un massaggiatore funzionale e sportivo diplomato .ho una tecar indiba (UNIBEL ) gia da diversi anni e ogni anno la faccio vedere da tecnici .funziona a meraviglia e mi da soddisfazioni .x quanto riguarda sia il cap .sia il res bisogna usare questo elettromedicale con testa, cioe vale a dire, a mia conoscenza con la macchina ,usare le frequenze con parsimonia xche nn e detto che ilpz debba sentire caldo o molto caldo e tt sbagliato, secondo me. Giustamente la TECAR lavora con calore ENDOGENO .

    Dott. Basile Enzo

    Sono rimasto al “Massaggiatore” che possiede una “Tecar Indiba”. Non è classificato come dispositivo medico di classe B? Toccherà contattare la UNIBEL per maggiori delucidazioni….

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